27 Mar ChatGPT: la chat del futuro?
Un nuovo strumento per semplificare il lavoro? O solo un prototipo con tanti limiti?
CHE COSA E’ CHATGPT – ChatGPT è un sistema che genera un linguaggio naturale per rispondere a domande, generare un testo, descrivere l’arte, creare un CV, avere conversazioni filosofiche, realizzare saggi, e tanto altro che può solo semplificare la vita, tutto grazie alla tecnologia AI.
Basta iscriversi alla piattaforma (che per il momento è gratuita – per raccogliere più feedback possibili e capirne i punti di forza e di debolezza), entrare nella chat, inviare una domanda al chatbot e aspettare una risposta in pochi secondi, così il gioco è fatto. Semplice e veloce per l’utente che domanda.
Lanciato nel web da OpenAI a novembre 2022, in soli cinque giorni è arrivato a un milione di utenti presenti sull’app, che hanno generato un hype molto alto. Parliamo di numeri tanto grandi e importanti, perché basti pensare ad altri social, come Instagram, che ci ha messo come minimo due mesi per raggiungere un milioni di utenti iscritti.
Infatti ora c’è la “coda” per parlare su ChatGPT, perché ci sono troppi utenti attivi nello stesso momento e così sullo schermo appare “ChatGPT è al momento al limite della capacità”, ma per chi è impaziente dal 1° febbraio c’è una versione a pagamento chiamata “ChatGPT Plus”.
COME E’ FATTO – ChatGPT si basa sull’architettura GPT-3 (Generative Pre-trained Transformer 3), che è una tecnologia di apprendimento automatico usata per generare testi automatici. Inoltre ChatGPT usa un algoritmo, il beam search, che calcola in modo continuo le varie possibilità di proseguimento del testo, tenendo in conto vari aspetti. Questo è possibile poiché il sistema è stato addestrato con due formatori di intelligenza artificiale che interpretavano due posizioni distinte: uno era l’utente e l’altro l’assistente di intelligenza artificiale, e sono stati inseriti dialoghi diversi con più informazioni possibili per aiutare, successivamente, ChatGPT a formare le risposte più adatte.
Per tanto a rispondere alla chat non è un robot ma una chatbot che scrive le parole tenendo presente del contesto, interessi e personalità, creando così un’esperienza sempre più personalizzata ed efficace che dà risposte specifiche in modo naturale. Effettivamente l’elemento da cui dipende l’andamento della conversazione è proprio colui che scrive alla chatbot, ovvero il prompt, che più è specifico più la risposta sarà esatta, questo perché la chat si adegua in base all’utente che ha di fronte.
LA CURIOSITA’ E LA PAURA – Fin da subito ha attirato l’attenzione di chiunque, ma nello specifico di youtuber, copywriter, esperti della comunicazione che hanno provato il nuovo sistema per scrivere, creare, tradurre, fare analisi, modificare, correggere, ecc. … e hanno iniziato subito a domandarsi se potesse rivoluzionare il mondo della comunicazione o addirittura sostituire qualche professione. Per il momento non andrà a rimpiazzare nessuno, ma solo a migliorare la user experience degli utenti.
Di fatto non è il primo modello di intelligenza artificiale che sta modificando e rivoluzionando il concetto di comunicazione, come per esempio Alexa di Amazon, Google Assistant, Uber, e altri che usano l’intelligenza artificiale per migliorare l’efficienza e l’esperienza nel servizio che offrono. Siamo ormai circondati dall’intelligenza artificiale e non ce ne accorgiamo neanche, quindi è ovvio che il rapporto con la tecnologia cambi in continuazione e influenzi il nostro mondo, basta restare al passo e aggiornarsi sempre perché chi resta indietro rischia di essere travolto e di risvegliarsi in un mondo diverso.
LIMITI E RISCHI – Nonostante i continui progressi, ChatGPT ha ancora dei limiti evidenti, in quanto le sue risposte sono date per accontentare l’utente e la sua richiesta, quindi non è detto che tutto quello che dice sia veritiero e giusto, per questo non dovrebbe essere usato per crearsi delle opinioni. Bisogna essere consapevoli che si tratti di uno strumento che esegue dei parametri e quindi tenere in considerazione che le sue risposte sono solo estrapolazioni dai testi con cui è stato addestrato.
ChatGPT non ha la capacità di un pensiero astratto, di formulare concetti semplici ed essenziali come quelli della mente umana: questo manca a ChatGPT perché è privo di competenze funzionali, ma possiede competenze legate alla conoscenza lessicale e grammaticale.
Le varie scoperte ed evoluzioni della tecnologia ci hanno portato a grandi cambiamenti in tutti gli ambiti. Bisogna essere sempre pronti, aggiornati e soprattutto consapevoli di quello che ci succede intorno. Le critiche non ci devono spaventare o limitarci, ma basta informarsi e approfondire le ricerche. ChatGPT non sarà l’ultima introduzione nel mondo della comunicazione, anzi domani ci potrebbe essere già un’altra app o un altro sistema più innovativo. Occorre stare attenti invece agli usi pericolosi di questi sistemi, specie da parte di grandi imprese che hanno risorse per costruire modelli sempre più sofisticati attraverso i quali avere il monopolio o il controllo sui nostri dati.