01 Ago Un’intelligenza creata in laboratorio
Parlano tutti di intelligenza artificiale, ma esattamente di cosa si tratta? Scopriamolo insieme.
Negli ultimi anni ci sono state grandi evoluzioni che hanno portato allo sviluppo di Big Data, nuovi algoritmi e processi grafici (GPU), e, con lo sviluppo dell’intelligenza artificiale, si pensa subito a robot e macchine che convivono con l’uomo.
Durante gli anni ’50, con l’arrivo dei computer, si è iniziato a parlare di intelligenza artificiale con Turing e il suo test secondo cui una macchina è in grado di avere un comportamento intelligente come quello umano.
L’intelligenza artificiale ha le capacità di apprendere, ragionare e pianificare, mettendosi in relazione con ciò che la circonda, risolvendo problemi e raggiungendo obiettivi specifici. È una tecnologia complessa che programma dei software in grado di svolgere delle operazioni tipicamente umane, quindi parliamo non solo di capacità di calcolo o di conoscenza astratte, ma anche di forme di intelligenza spaziale, sociale, introspettiva, ecc. … ovvero quelle riconosciute nella teoria di Gardner. Oggi esse sono capaci di:
- Comprendere un discorso, relazionandosi con gli utenti e rispondendo a domande;
- Imparare cose nuove;
- Pianificare;
- Risolvere problemi;
- Ragionare;
- Percepire;
- Maneggiare e spostare oggetti.
Esistono diverse tipologie di intelligenza artificiale:
- intelligenza artificiale forte, dove le macchine sono in grado di replicare l’intelligenza umana;
- intelligenza artificiale debole, dove le macchine risolvono problemi senza essere coscienti delle attività svolte e servono per svolgere alcune attività umane.
Composta da algoritmi, tecniche computazionali e soluzioni che cercano di replicare l’intelligenza umana, quella artificiale possiede diverse capacità che consentono di raggiungere determinati obiettivi: elaborazione del linguaggio naturale, per rispondere alle domande; elaborazione delle immagini, per riconoscere volti e movimenti; apprendimento; ragionamento; interazione sociale; interazione con l’ambiente, per le mappe, navigazione e percorsi.
Ci sono due tecniche principali che consentono all’intelligenza artificiale di operare:
- Machine Learning (ML), è formata da strumenti e algoritmi che imparano o usano dati esistenti per produrre una comunicazione accurata;
- Deep Learning (DL), serve per classificare le informazioni in categorie e quindi pensa.
L’intelligenza artificiale accompagna ormai la nostra quotidianità: il computer riceve i dati, li processa e risponde. Esistono tantissimi ambiti influenzati dall’AI, come per esempio la possiamo trovare nello shopping (quando ci vengono suggeriti nuovi acquisti in base ai precedenti e comportamenti che sono stati registrati), nella traduzione automatica (come i sottotitoli automatici sotto i video), ricerche online (ci appaiono risultati simili a quelli che cerchiamo di solito), l’assistenza sui cellulari (essi usano l’intelligenza artificiale per personalizzare la loro comunicazione con noi), nelle città (per migliorare la viabilità e l’energia), per la sicurezza online (combattere contro gli attacchi e le minacce informatiche), le auto (esistono alcuni modelli automobilistici che usano l’intelligenza artificiale per alcune funzioni), durante la pandemia (per esempio il controllo della temperatura), per combattere la disinformazione (perché può individuare le false notizie). E non finisce qui perché ci sono ancora tante ricerche e prototipi che mirano a grandi cambiamenti che possono soltanto migliorare la vita delle persone e ciò che le circonda.
Ovviamente sono nati tanti dibattiti sull’argomento in quanto l’intelligenza artificiale ha portato anche a cambiamenti culturali e del modo di relazionarsi. Ci sono ancora tanti problemi etici e legali all’AI. Molti hanno paura dell’impatto che possa avere sulla società e sul mondo del lavoro, basti pensare a ChatGPT. Altri si chiedono se possa essere in grado di sostituire l’uomo. Alcuni concetti che creano discussioni sulla questione sono quelli di: bias, fairness, privacy e transparency.
Non è facile comprendere l’intelligenza artificiale nel suo modo di essere e in relazione a ciò che possa portare in futuro: resta a noi umani svilupparla al meglio e renderla un alleato e non un nemico della nostra vita quotidiana.