ADV online e offline: misurare l’attenzione del cliente

Fare advertising significa aumentare la visibilità sul mercato di prodotti o servizi specifici attraverso differenti canali, sia online che offline.

Advertising offline è una forma di comunicazione tradizionale che non usa internet per fare pubblicità, ma altri strumenti come giornali, televisione, radio, cinema, affissioni e altro. Oggi è ancora molto usata, ma il suo principale difetto è che non può essere targettizzata e soprattutto misurata precisamente. Il suo raggio è generalmente molto ampio, puntando ad una comunicazione cosiddetta di massa.

L’advertising online invece è quella forma di comunicazione che si serve delle piattaforme web per diffondere un messaggio. La principale caratteristica è che attraverso il web mira a raggiungere il proprio target con i suoi messaggi promozionali.

Alcuni veicoli per fare pubblicità online sono: email marketing, social media advertising e search advertising.

Tutti questi strumenti sono accomunati dall’alta profilazione del target e dalla precisa misurabilità dei risultati.

Parlando della misurabilità dei risultati, i KPI (Key Performance Indicator) sono gli indicatori chiave di prestazione che le imprese utilizzano per valutare l’efficacia delle proprie attività di comunicazione. Nell’ambito del digital marketing i KPI sono metriche molto precise che consentono di verificare il grado di raggiungimento degli obiettivi che devono essere sempre specifici, realistici e definiti nel tempo.

Quando si fa attività di social media marketing, gli obiettivi di comunicazione possono essere:

  • Creare awareness, ovvero aumentare la conoscenza del pubblico sul prodotto/brand ;
  • Accrescere la reputazione, aiutando il brand a diventare un punto di riferimento nel settore;
  • Stimolare la curiosità, ovvero condurre l’utente verso la prova di prodotti e servizi attraverso promozioni/concorsi/giochi;
  • La fidelizzazione del cliente, incoraggiando il riacquisto di prodotti già provati;
  • Ottimizzare l’attività di customer care, dando supporto agli utenti nel risolvere i problemi legati ai prodotti;
  • Costruire community intorno al brand, cercando di generare un vero e proprio senso di appartenenza.

 

Per raggiungere questi obiettivi spesso ci si serve di campagne di inserzioni sponsorizzate, dunque a pagamento.

In questo caso, le metriche da monitorare sono:

  • ROI (return on investiment), che consiste in una formula che descrive la redditività del capitale investito. Tiene in considerazione tutti i costi necessari alla campagna, non soltanto il budget pubblicitario speso;
  • il CTR (clic through rate), rappresenta uno degli indicatori più importanti per il monitoraggio di una campagna a pagamento, poiché indica la percentuale di clic sul totale delle visualizzazioni del contenuto;
  • Il CR (conversion rate), o tasso di conversione, indiva la percentuale di utenti che dopo aver visitato il sito web o il link esterno promosso nella campagna, svolgono effettivamente un’azione concreta su di esso (ad esempio, completare l’acquisto di un prodotto, il download di una guida, la visualizzazione di un video);
  • Copertura (reach), ovvero il numero di persone che hanno visualizzato il contenuto.

 

L’attività non a pagamento realizzata sui social, può essere monitorata attraverso i seguenti indicatori:

  • Quantità delle menzioni, ovvero il numero di volte in cui il brand viene citato da altre pagine o profili. È utile a tenere traccia dell’incremento di awareness;
  • Engagement, ovvero le azioni che le persone compiono sulla nostra pagina e sui nostri contenuti, come mettere like, commentare o condividere;
  • Reach, come per l’attività a pagamento, anche sui contenuti organici è importante tenere traccia del tasso di copertura e delle visualizzazioni.

 

Parlando di email marketing, i KPI principali che identificano il successo di una campagna sono:

  • Il numero di aperture totali e uniche delle newsletter inviata;
  • L’open rate, ovvero il tasso di apertura, dato dal numero di newsletter aperte sul totale di quelle inviate;
  • Il tasso di deliverability, che indica il numero delle email consegnate con successo ai destinatari e che quindi ne indica la qualità della lista;
  • Il tasso di abbandono, ovvero il tasso di disiscrizione dei contatti, dopo aver ricevuto la newsletter.

 

Concludendo, quando invece si realizza l’attività di sponsorizzazione di un sito (search adv) per i motori di ricerca, i KPI da tenere a mente sono:

  • Il numero di visualizzazioni dell’annuncio tra i risultati di ricerca;
  • Il numero di clic sull’annuncio sponsorizzato;
  • Il CTR, ovvero la frequenza con cui un annuncio viene cliccando rispetto alle visualizzazioni;
  • Il costo per clic, dove l’importo medio speso per clic varia nel corso del mese, della settimana e anche del giorno, soprattutto a seconda del livello di competizione di determinate parole chiave;
  • Il tasso di conversione, ovvero il tasso interazione con il nostro sito web dopo aver aver cliccato sull’annuncio;
  • Il quality score, un indice di qualità e di pertinenza di annunci, parole chiave e pagine di destinazione.