NEW: Neurodiversity at work

NEW” è un progetto della durata di 36 mesi con la collaborazione di diversi partner europei, nato per dare un sostegno alle agenzie nell’inclusione e nel supporto delle persone neurodiverse a trovare un lavoro e un ambiente confortevole alle loro esigenze.

Tra i suoi partner troviamo AIDP, associazione senza scopo di lucro con la quale collaboriamo da anni, che si occupa dello sviluppo della cultura manageriale nell’ambito delle risorse umane. Con il progetto NEW, AIDP si impegna a comunicare il tema della neurodiversità in modo diverso rispetto al solito, per riuscire ad arrivare dritta al punto e rappresentare un valore aggiunto per le imprese.

Noi ci siamo occupati della grafica e della comunicazione visiva del progetto, puntando molto sui colori e sulle parole per riuscire a sensibilizzare il mondo del lavoro sul tema della neurodiversità. Siamo riusciti a selezionare frasi e parole essenziali che possano centrare gli obiettivi principali e trasmetterli ai dirigenti e a tutto il personale delle imprese.

Per vedere in anteprima le grafiche che abbiamo realizzato per il progetto seguici sui social – Facebook e Instagram.

Gli obiettivi di questo progetto sono:

  • Sensibilizzare gli imprenditori e le imprenditrici, gli/le HR manager, i/le dirigenti e gli stakeholder sulla neurodiversità;
  • Raccogliere dati specifici riguardanti la neurodiversità legata al mondo del lavoro;
  • Dotare il personale di strumenti che possano valorizzare la neurodiversità negli spazi di lavoro, con l’eliminazione delle discriminazioni, garantendo il benessere di tutti.

Invece gli strumenti messi a disposizione per le aziende sono:

  • Strategie di sensibilizzazione per aumentare le conoscenze;
  • Modelli di inclusione che possano fornire il personale di strumenti adatti per l’introduzione attiva dei neurodiversi nei luoghi di lavoro;
  • Una rete di scambio e confronto, tra i partner, per sostenere i risultati del progetto.

 

Che cosa è la Neurodiversità? È un termine che si riferisce al funzionamento diverso della mente umana, ovvero neurotipico. Questa definizione non lo fa rientrare nella categoria di disabilità: semplicemente una persona neurodiversa ha degli approcci differenti, che lo portano ad affrontare certe azioni come se fossero delle sfide. Ovvio che è anche colpa dei condizionamenti culturali e di come siamo stati abituati a vedere e a percepire le cose e le persone che ci stanno intorno, per questo sta a noi cambiare le regole e le nostre visioni.

Spesso questa “diversità” ha portato a vantaggi e risorse molto importanti, infatti personaggi di fama mondiale negli anni hanno saputo cogliere la loro diversità trasformandola in qualcosa di spettacolare, come per esempio Mozart, Shakespeare, Einstein, Henry Ford, Bob Dylan, e tanti altri che hanno fatto la storia e reso le difficoltà una forza.

Il mondo del lavoro e la neurodiversità. Molti ambienti di lavoro sono dinamici, confusi, rumorosi, ampi o troppo stretti, luminosi e chiacchieroni, tutte caratteristiche che potrebbero causare disagi alle persone neurodiverse e metterle in difficoltà. Questo perché loro preferiscono ambienti più cauti, calmi, sicuri, senza distrazioni, con dei tempi ben definiti: la maggior parte di loro preferisce lavorare in ambienti hi-tech, in quanto rappresentano a pieno il loro modo di essere, rientrando nella loro confort zone (non a caso molti hanno anche capacità adatte all’informatica).

Fin dalla nostra nascita siamo stati abituati alla misurazione delle nostre capacità, partendo con le curve dei quantili, quartili e percentili, per rientrare nella norma. Poi siamo cresciuti e andando a scuola sono arrivati i voti, dei numeri che ci hanno messo a confronto con la società, con la classe, con i colleghi e con il vicino di banco, i genitori stessi ci hanno sempre chiesto come mai il nostro compagno di classe avesse preso un voto più alto…perché come si dice “l’erba del vicino è sempre più verde”. Questo porta a trascurare ciò che è diverso creando solo stereotipi e pregiudizi verso coloro che pensano e agiscono in modo diverso. Per questo sul luogo di lavoro, oggi, molte persone neurodiverse fanno fatica a trovare un posto di lavoro e molte agenzie non hanno gli spazi e la consapevolezza per assumere la gente.

Conclusione. Quindi per riuscire ad avere una visione più inclusiva bisogna andare fuori dalla nostra confort zone e non limitarci alla normalità, ma riuscire ad essere inclusivi, ad apprezzare la bellezza della diversità nel mondo, perché senza sarebbe tutto più monotono e banale.